Antropologia e Collaborative Design

Negli ultimi anni, l’antropologia ha iniziato ad imporsi come campo di studio utile anche alle società occidentali. Da scienza impiegata nello studio delle culture diverse da quella dei suoi esponenti, è riuscita a diffondere il suo valore all’interno della cultura occidentale. Questa applicazione ha sostenuto il processo di innovazione in vari settori nel corso degli ultimi decenni.
Ma perché l’antropologia è importante per comprendere le organizzazioni? In questo articolo approfondiamo la relazione tra Antropologia e Collaborative Design.

 

Come antropologia e Collaborative Design si uniscono.

Da diverse esperienze condivise soprattutto in contesti statunitensi, emerge come l’antropologia culturale può rispondere ad alcuni dei problemi del mondo aziendale e della consulenza.

Può affiancare un’azienda a riorganizzare il proprio business, non soltanto comprendendo i bisogni dei suoi clienti, ma anche quelli dei propri dipendenti. Questo perché la cultura aziendale è essa stessa composta da sottoculture (rappresentate da gruppi di lavoro e/o dipartimenti) con regole di funzionamento e un’identità propria che, se prese in considerazione e analizzate, possono  generare arricchimento all’interno di un’azienda.

In ultimo, lavorando in modo transdisciplinare e servendosi di teorie e metodologie chiave dell’antropologia, riesce a collaborare con altre discipline, usando metodi e approcci provenienti da altri settori. Tutto questo riuscendo ad avere una visione olistica del contesto sociale in cui si affaccia un’azienda e tenendo conto di tutte le possibili differenze culturali e generazionali che lo contraddistinguono.

 

Capire la customer experience in un’ottica futura.

Occupandosi di leadership, risoluzione dei conflitti e innovazione, l’antropologia può sostenere le analisi di mercato, spesso basate su presupposti superficiali (come l’idea che i consumatori sappiano esattamente cosa vogliono). Capire il comportamento umano è invece molto utile per comprendere tutti quei bisogni non esplicitati e che finiscono per rimanere insoddisfatti.

Secondo il report del 2019 curato da Forrester, infatti, la customer experience (CX) guiderà le prossime fasi del cambiamento: l’antropologia viene citata come una delle discipline che più potrà fare la differenza nel gestire questa tematica. Diventa quindi necessario più che mai riuscire a comprendere le persone che acquistano o sono interessate a un servizio/prodotto, per poter captare le loro aspettative e fare luce sui loro comportamenti.

La collaborazione tra antropologia, business e design può aiutare il processo di ricerca e di progettazione, riportandoli in una dimensione più etica e responsabile.

 

3 cose che l’antropologia ti aiuta a cambiare.

  • La tua visione sul mondo: avere un occhio antropologico ti fa guardare al tuo contesto come se non ne fossi completamente immerso, dandoti la possibilità di allontanarti dal conosciuto e capire ciò che sta fuori.
  • La tua propensione alla collaborazione: tutto nasce dall’unione di più parti, e la buona riuscita di un lavoro deriva dal lavoro collaborativo tra discipline che offrono i loro metodi e strumenti.
  • La tua comprensione dell’esperienza umana: avere competenze sia nell’ambito dei dati che della dimensione umana aiuta a scovare possibili criticità e possibilità.

 

Fonti:

[1] “Why you should use cultural anthropology as a business tool”, Financial Post, 03/08/2017

[2] “The Future Of CX”, Forrester, 2019

[3] “How culture is messy and why that’s good”, John Curran (video)

L'autore

Niccolò Parini

UX Writing Innovator

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quo•directions

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